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BRESCIACAR srl
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PICCOLA VETTURA, GRANDE SODDISFAZIONE

Una 80 veramente rara dalla Bresciacar al Museo AUDI di Ingolstadt.

Si trattava di andare a vedere una Citroen DS 20 Pallas che un signore di Parma desiderava vendere.
In una gelida mattina di Gennaio giungo in una villetta nelle campagne Parmensi, dove un giovanotto sulla cinquantina mi attende per mostrarmi la vecchia Pallas che fu del padre, mancato diversi anni fa e da allora inutilizzata e ferma nel garage di casa.

Serve lo spazio, la vettura è ingombrante, ferma da anni e non marciante, la mamma reclama il "suo" spazio nell' autorimessa.

Nell'arrivare noto, in un piccolo magazzino facente parte della proprietà e la cui porta é socchiusa, qualcosa di giallo.
Chiedo di vedere cos'è, ed il giovanotto, riluttante, si fa pregare; poi cede ed apre il portone.

Ancora più abbandonata della Citroen del padre, lì c'è la sua vecchia Audi 80.
Ma non un'Audi tanto comune, è una 80 GT Prima Serie, quella a carburatori e che venne prodotta solo in una tinta, il Giallo Monza, o meglio Monza Gelb.
Tutta originale, mai pasticciata, persino il terminale di scarico maggiorato è ancora il suo.
Non la usa da anni, troppo vecchia.

La trattativa è veloce, l'Audi mi interessa anche più della Pallas, ma per cederla vuole che le prenda entrambe.

Portata a Brescia e alzata sul ponte dopo averle dato una vigorosa lavata l'auto si rivela perfetta, inurtata, senza una bollicina di ruggine.
Targhe e documenti originali, libro della manutenzione e del Service, doppie chiavi. Tutto.

Provo a scandagliare Internet alla ricerca di un'altra GT in vendita ma non ce n'è una, tanto in Italia quanto all'estero.

La GT prima serie aveva delle caratteristiche negli allestimenti interni simili a quelle della successiva Golf GTI, e ne precorreva un po' i tempi: volante sportivo, strumenti con grafica verde e consolle con tre strumentini centrali sotto la radio.
Sedili con stoffa pied de poule, pneumatici maggiorati e terminale di scarico sportivo.
Era una Coupè a due porte destinata ad una clientela giovane ed orientata alle prestazioni.
Ne furono vendute poche, era piuttosto costosa, e proprio per la sua natura brillante pare non ne siano sopravvissute.

Da lì l'idea di contattare l'Autogerma e proporre il mezzo per il museo AUDI di Ingolstadt.
Se non l'avessero nemmeno loro forse potrebbe interessare.
Ed infatti dopo pochi giorni arriva dalla Germania una mail di Ralf Friese, responsabile di Audi Tradition, che chiede un appuntamento per vederla.

Arriva con un collega, entrambi si occupano dei mezzi per il museo della fabbrica.
Sono persone straordinarie, competenti come pochi, simpatici ed alla mano.

Guardano la piccola 80 per pochi minuti, fotografano dei dettagli a me ignoti ma che loro cercano con l'attenzione di due scienziati, confermano immediatamente l'acquisto.
E mi spiegano che non speravano certo di trovarla in condizioni così originali.
Non ce l'hanno, hanno quella successiva ad iniezione, erano alla ricerca da un pezzo, senza successo.

Diventare fornitori di una grossa casa automobilistica richiede un procedura lunga ed alquanto complicata, ma alla fine ieri la vettura è stata caricata su un camion mandato dalla Germania ed è partita alla volta di Ingolstadt, città dove è nata esattamente quarant'anni fa.

Una bella soddisfazione, non tanto per la fortuna di un ritrovamento eccezionale, quando per il privilegio di aver soddisfatto con uno dei mezzi della Bresciacar i requisiti stringenti di una casa automobilistica importante come l'AUDI.